Introduzione e Cenni storici | |
Sulla plurifunzionalità dei Navigli si è scritto molto, ma poco è stato considerato il ruolo svolto per la pulizia e l’igiene della città di Milano. |
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Per esercitare un efficace ruolo di pulizia, l’acqua dei Navigli non deve essere né dura né stagna, ma molle e corrente, come dimostrano i requisiti chimico – fisici delle acque dei Navigli analizzati anche di recente. L’acqua dei Navigli ha un pH con valori prossimi alla neutralità e una durezza medio – bassa: si tratta perciò di acqua adatta per lavare e, per di più, beve rapidamente la schiuma dei saponi e delle liscivie, come sottolineava il poeta Luigi Medici ( 1888-1965 ) nel sonetto “El Navili di poveritt”,nel quale descrive le azioni della lavandaia e le proprietà dell’acqua: |
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“La storc, e l’acqua la ghe bev su i scumm” (storce e l’acqua beve via le schiume), La pulizia del corpo dei Milanesi era in origine affidata alla cosiddetta “pulizia secca”, demandata cioè al cambio della biancheria; i frequenti cambi di abito, soprattutto degli indumenti bianchi, incrementavano il lavaggio a carico delle lavandaie. |
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Informazioni generali | |
Dai dati del censimento svolto dall’Istituto per i Navigli / Associazione Amici dei Navigli nel 1999/2000 risultano le seguenti informazioni relative ai Navigli Grande, della Martesana e di Pavia. 89 è il numero dei lavatoi sulle sponde dei tre Navigli sopra indicati. Di questi, 19 è il numero dei lavatoi nella città di Milano. I materiali utilizzati per la costruzione dei lavatoi sono la pietra, il legno e il cemento. |
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Lavatoio “El Brellin” | |
“Moltissime lavandaie lavorano al Brellin. Le vedi ad ogni ora del giorno a lavare, strizzare e sbattere i panni, con le mani gonfie, come sospese sull’acqua” “El Brellin” è stato il primo lavatoio pubblico di Milano adiacente al Naviglio Grande e prende il nome dal panchetto dove le lavandaie si appoggiavano per lavare i panni con l’acqua derivata da un fontanile; la liscivia o il raro sapone si potevano acquistare nel negozio nei pressi del lavatoio stesso. |
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Lavatoi presso il ponte di via Valenza | |
Al di sotto del ponte di via Valenza passa l’alzaia, che un tempo era sprovvista di parapetti e di protezioni cosicché le lavandaie potevano comodamente sporgersi sull’acqua del Naviglio per lavare la biancheria e i panni sporchi. |
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Lavatoio lungo l’Alzaia Naviglio Grande | |
Il Naviglio Grande a Milano ai giorni nostri e in una foto d’epoca. |
Questi lavatoi, tra i più frequentati all’epoca, hanno come sfondo le classiche case a ballatoio tipiche di questa zona di Milano, con i cortili allungati verso l’interno in direzione perpendicolare rispetto al Naviglio. Le ringhiere dei balconi e i parapetti venivano utilizzati per stendere i panni al sole, essendo una zona della città dedita prevalentemente al lavaggio della biancheria e all’industria lavandaia. Infatti, nella cerchia interna della città non si potevano lavare i panni a causa delle cattive condizioni in cui versavano le acque dei canali e i milanesi erano così costretti a rivolgersi alle lavandaie poste lungo il Naviglio Grande e il Naviglio di Pavia nella zona di Porta Ticinese e nel tratto della Martesana tra il ponte di Porta Nuova e via Fatebenefratelli, la zona del Tombone di San Marco. |
Informazioni aggiuntive | |
Emilio Gola, “Sul Naviglio – Vespero o Naviglio”, 1885-88. Olio su tela. Collezione privata. |
Dei Navigli e soprattutto della figura dei lavatoi e delle lavandaie il maggior artista è sicuramente Emilio Gola (1851; 1923). Di origine lombarda, egli studiò per circa dieci anni soggetti dal vero lungo il Naviglio Grande. |
Tra i lavatoi più importanti lungo il Naviglio della Martesana si segnala il lavatoio di Vaprio d’Adda, un lavatoio coperto sopra cui si erge la villa del duca Visconti di Modrone. La struttura presenta tratti simili a un tempio greco, con un colonnato a sorreggere la copertura. |
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Il lavatoio coperto di Castelletto di Cuggiono nei pressi di villa Clerici; |
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Il lavatoio situato vicino al Padiglione la Serenella, imbarcadero a servizio di villa Gromo a Robecco sul Naviglio. La struttura si trova all’interno del giardino monumentale della villa e veniva utilizzato dalle donne della servitù impiegata presso la famiglia Casati che nel Seicento ricostruì la villa utilizzandola per la villeggiatura. |
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I lavatoi nel comune di Gaggiano. L’importanza di questo centro urbano nello sviluppo della zona metropolitana fu notevole perchè il Naviglio in origine si fermava a Gaggiano da cui prese il nome: “Navigium de Gazano”. E’ quindi spiegata la concentrazione di lavatoi qui, dove gli scambi commerciali e la comunicazione con i centri vicini erano più intensi. |
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Il lavatoio situato nel comune di Milano nei pressi della Chiesa di San Cristoforo e della passerella che collega le due sponde del Naviglio, uno snodo comunicativo molto importante per la vita che si svolgeva lungo le rive del canale. Il lavatoio è inserito in un complesso unitario ed equilibrato che comprende il ponte e la Chiesa. |
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